This essay describes the main features of the diocese of Lucera in the period from the Byzantin conquest to the definitely imposition of the Norman control in southern Italy. This analysis rotates around three topics: 1) the Roman Reform in the land of Lucera; 2) the balance between Lucera and Lesina; 3) the forms of Episcopal control on monastic autonomies. The Roman Reform is characterized by the fight against the ecclesiae propriae and the property tensions. At the same time, the Catholic Church presses on the Lucera’s one and win over the local resistance only after the Norman conquest of the town in 1071. The balance between Lucera and Lesina reminds on one hand of a double seats diocese with two cathedrals, on the other hand of the forces of Lesina pushing to autonomy from Lucera. Third, the work to stop and reduce the monastic autonomies through the bishops’ interventions on pastoral and tenth. The outcome is interesting, because it rebuilds a pastoral situation more lively than a traditional representation. The main innovations belong to the role of bishops in the local society and the role of monastic bodies.

Il contributo vuole ricostruire i caratteri principali della diocesi di Lucera nel periodo intercorso tra la conquista della città da parte dei Bizantini e gli anni dell’affermazione definitiva del Normanni nel Mezzogiorno. Questa analisi ruota attorno tre filoni di critica storica: la Riforma in terra lucerina; il rapporto 180 Gli abstractstra Lesina e Lucera e l’inquadramento degli enti monastici. La tensione riformatrice si delineò come contrasto alle ecclesiae propriae e alle propensioni di tipo patrimonialistico, coordinata alla romanizzazione della Chiesa lucerina come fenomeno prodottosi in modo deciso solo dopo la conquista normanna del 1071. La questione del rapporto complesso tra Lucera e Lesina fa pensare ora ad una sorta di doppia sede (o di concattedralità delle due chiese), e ora si concretizza, invece, in spinte separatistiche lesinesi ed in tentativi lucerini di assorbimento. Infine l’opera – seppure non sempre lineare o priva di incertezze – di contenimento e di compressione delle autonomie monastiche avviato dall’episcopato lucerino nel XII secolo (in parallelo con lo sforzo per un più compiuto controllo ecclesiastico del territorio e per una presa di controllo dei proventi decimali) viene presentato in modo problematico e incentrato sulla documentazione a disposizione, talune volte riletta rispetto ai punti di vista finora espressi al riguardo. Si delinea così una situazione pastorale molto più vivace e allineata alle situazioni già ampiamente studiate per altre aree della penisola, specie per quanto riguarda la centralità del ruolo politico dei vescovi lucerini prima dell’arrivo dei Normanni e del ruolo svolto dalle celle e dai priorati monastici nelle campagne.

Alcune note sulla Chiesa lucerina tra Bizantini e Normanni (secc. X-XII) / Antonetti, A. - In: ITINERARI DI RICERCA STORICA. - ISSN 1121-1156. - 28:2(2014), pp. 99-120.

Alcune note sulla Chiesa lucerina tra Bizantini e Normanni (secc. X-XII)

Antonetti A
2014-01-01

Abstract

This essay describes the main features of the diocese of Lucera in the period from the Byzantin conquest to the definitely imposition of the Norman control in southern Italy. This analysis rotates around three topics: 1) the Roman Reform in the land of Lucera; 2) the balance between Lucera and Lesina; 3) the forms of Episcopal control on monastic autonomies. The Roman Reform is characterized by the fight against the ecclesiae propriae and the property tensions. At the same time, the Catholic Church presses on the Lucera’s one and win over the local resistance only after the Norman conquest of the town in 1071. The balance between Lucera and Lesina reminds on one hand of a double seats diocese with two cathedrals, on the other hand of the forces of Lesina pushing to autonomy from Lucera. Third, the work to stop and reduce the monastic autonomies through the bishops’ interventions on pastoral and tenth. The outcome is interesting, because it rebuilds a pastoral situation more lively than a traditional representation. The main innovations belong to the role of bishops in the local society and the role of monastic bodies.
2014
Il contributo vuole ricostruire i caratteri principali della diocesi di Lucera nel periodo intercorso tra la conquista della città da parte dei Bizantini e gli anni dell’affermazione definitiva del Normanni nel Mezzogiorno. Questa analisi ruota attorno tre filoni di critica storica: la Riforma in terra lucerina; il rapporto 180 Gli abstractstra Lesina e Lucera e l’inquadramento degli enti monastici. La tensione riformatrice si delineò come contrasto alle ecclesiae propriae e alle propensioni di tipo patrimonialistico, coordinata alla romanizzazione della Chiesa lucerina come fenomeno prodottosi in modo deciso solo dopo la conquista normanna del 1071. La questione del rapporto complesso tra Lucera e Lesina fa pensare ora ad una sorta di doppia sede (o di concattedralità delle due chiese), e ora si concretizza, invece, in spinte separatistiche lesinesi ed in tentativi lucerini di assorbimento. Infine l’opera – seppure non sempre lineare o priva di incertezze – di contenimento e di compressione delle autonomie monastiche avviato dall’episcopato lucerino nel XII secolo (in parallelo con lo sforzo per un più compiuto controllo ecclesiastico del territorio e per una presa di controllo dei proventi decimali) viene presentato in modo problematico e incentrato sulla documentazione a disposizione, talune volte riletta rispetto ai punti di vista finora espressi al riguardo. Si delinea così una situazione pastorale molto più vivace e allineata alle situazioni già ampiamente studiate per altre aree della penisola, specie per quanto riguarda la centralità del ruolo politico dei vescovi lucerini prima dell’arrivo dei Normanni e del ruolo svolto dalle celle e dai priorati monastici nelle campagne.
Lucera; Riforma; Bizantini
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14089/697
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