L’articolo ricostruisce la vicenda de «La Città Futura», la rivista settimanale dei giovani comunisti italiani che venne pubblicata dal maggio 1977 all’ottobre 1979. Un’iniziativa a cui diede il proprio contributo una nutrita schiera di giovani dirigenti e giornalisti che assumeranno in seguito ruoli di primo piano sulla scena politica o nel giornalismo italiani. Fondata per dare slancio al tentativo della Fgci di mettersi in connessione con le componenti democratiche del movimento, «La Città Futura» finì per riflettere le difficoltà di un’organizzazione giovanile, in crisi di consensi, che tentava, faticosamente, di coniugare lo sforzo messo in campo per promuovere, tra molti dubbi, la linea della solidarietà nazionale e salvaguardare il rapporto con la classe operaia, con la necessaria apertura verso le nuove soggettività e le inedite modalità di partecipazione politica che si stavano affermando nell’ultima parte di quel decennio. L’autore analizza i limiti di quel progetto editoriale ma anche i caratteri originali che anticiparono posizioni e campagne che la federazione giovanile comunista avrebbe poi sviluppato in seguito, nel corso della fase della cosiddetta “rifondazione”.

«Né chiusi, né codisti». L'esperienza de «La Città Futura. Settimanale della Federazione giovanile comunista» (1977-1979) / Gorgolini, Luca. - In: STORIA E PROBLEMI CONTEMPORANEI. - ISSN 1120-4206. - 93(2023), pp. 104-122. [10.3280/spc2024-093008]

«Né chiusi, né codisti». L'esperienza de «La Città Futura. Settimanale della Federazione giovanile comunista» (1977-1979)

Gorgolini, Luca
2023-01-01

Abstract

L’articolo ricostruisce la vicenda de «La Città Futura», la rivista settimanale dei giovani comunisti italiani che venne pubblicata dal maggio 1977 all’ottobre 1979. Un’iniziativa a cui diede il proprio contributo una nutrita schiera di giovani dirigenti e giornalisti che assumeranno in seguito ruoli di primo piano sulla scena politica o nel giornalismo italiani. Fondata per dare slancio al tentativo della Fgci di mettersi in connessione con le componenti democratiche del movimento, «La Città Futura» finì per riflettere le difficoltà di un’organizzazione giovanile, in crisi di consensi, che tentava, faticosamente, di coniugare lo sforzo messo in campo per promuovere, tra molti dubbi, la linea della solidarietà nazionale e salvaguardare il rapporto con la classe operaia, con la necessaria apertura verso le nuove soggettività e le inedite modalità di partecipazione politica che si stavano affermando nell’ultima parte di quel decennio. L’autore analizza i limiti di quel progetto editoriale ma anche i caratteri originali che anticiparono posizioni e campagne che la federazione giovanile comunista avrebbe poi sviluppato in seguito, nel corso della fase della cosiddetta “rifondazione”.
2023
Federazione giovanile comunista italiana, Partito comunista italiano, “La Città Futura”, Giovani, Movimento del ’77
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14089/3341
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